La domanda è sempre più frequente e l’opzione va valutata al meglio perché non è conveniente per tutti.
Il credito d’imposta può essere ceduto totalmente o parzialmente, secondo percentuali libere o decise dal cedente stesso. Chi matura il credito fiscale può scegliere di tenerne una parte da utilizzare in compensazione dei propri debiti fiscali e una parte “venderla” accettando una tra le varie offerte che il mercato offre.
La prima regola da tener presente è che il credito da Superbonus va utilizzato in cinque anni e suddiviso in cinque quote di pari importo (quattro per i lavori eseguiti nel 2022), quindi se la quota annuale non viene utilizzata per intero viene persa!!!
Occorre valutare bene quindi se conviene tenere una quota di credito d’imposta per sé in base alla propria capienza Irpef ma soprattutto va valutata la sua costanza negli anni, se abbiamo un debito d’imposta estremamente variabile potrebbe originare un avanzo di credito che andrebbe perso.
Vogliamo fare un esempio?
Se il credito d’imposta totale ammonta a 50 mila euro, suddiviso per cinque anni avremmo la quota annuale di 10 mila euro. Se il mio debito d’imposta fosse di 8 mila euro, i 2 mila euro restanti verrebbero persi perché non possono esse né rimborsati né utilizzati negli anni seguenti.
Una possibile scelta a questo punto potrebbe essere quella di tenerne una parte in compensazione del proprio debito fiscale per esempio 25 mila euro e la restante parte cederla al miglior offerente.
Sia che si scelga l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito va inviata apposita comunicazione telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo 2021.
L’opzione può essere effettuata non solo al termine dell’intervento, ma anche in relazione a ciascuno stato di avanzamento dei lavori (SAL) che nel caso di interventi ammessi al Superbonus gli stati di avanzamento dei lavori non possono essere più di due per ciascuno intervento complessivo e ognuno deve riferirsi ad almeno il 30% dell’intervento medesimo.
Nel caso in cui si voglia cedere la detrazione, la comunicazione per la cessione del credito deve essere inviata entro il 31 marzo 2021 con riguardo alle spese sostenute nel 2020. Se l’intervento, interamente pagato, non è stato terminato va indicato nel modello che si tratta di uno stato di avanzamento dei lavori (Quadro A).
Visto che per il Superbonus lo stato di avanzamento non deve essere inferiore al 30%, nel caso in cui il SAL sia inferiore a tale soglia, l’unica possibilità potrebbe essere quella di fruire della prima rata di detrazione per i pagamenti fatti nel 2020 e comunicare nell’anno successivo la cessione delle quattro rate residue.
Per chi volesse invece procedere alla comunicazione della cessione, perché ha superato il 30% di avanzamento dei lavori, va tenuto conto che la comunicazione può essere inviata a decorrere dal quinto giorno lavorativo successivo al rilascio da parte dell’ENEA della ricevuta di avvenuta trasmissione dell’asseverazione prevista.
Per maggiori informazioni: info@studiosinergie.it
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